L'UNIVERSO DI ASIMOV

 

Gli anni compresi tra il 1940 e il 1950 vengono considerati da molti come gli anni d'oro della fantascienza. in quegli anni, di boom tecnologico e di primi avvistamenti ufo, gli scrittori di fantascienza trovarono terreno fertile per i loro racconti, immaginando i futuri più disparati a cui questo progresso poteva condurre.

Lo scrittore che per antonomasia rappresentò meglio di tutti questo periodo d'oro è sicuramente Isaac Asimov (1920 - 1992) che dalla fine degli anni '30 fino all'inizio degli anni '90 pubblicò una serie di racconti che hanno praticamente fatto la storia delle fantascienza come pochi altri.

Laureato in Chimica e Biologia, Asimov insegnò per qualche tempo alla scuola di Medicina dell'università di Boston finché, a partire dalle fine degli anni '50, non decise di dedicarsi completamente all'attività di scrittore. Noto anche come divulgatore scientifico e di romanzi gialli, dei 469 libri pubblicati solo una piccola parte sono dedicati alla fantascienza, ma è sopratutto per questi ultimi che acquistò la sua notorietà.

Una delle principali qualità che venne attribuita ad Asimov fu la capacità di convincere e spiegare al lettore la sua visione del futuro partendo da basi scientifiche ben precise e non da astruse teorie senza fondamento. Grazie alla sua preparazione scientifica egli riusciva a trattare qualsiasi argomento esprimendosi in assoluta semplicità e con una tale chiarezza che chiunque sarebbe stato in grado di comprendere ciò che scriveva.

Tra i racconti pubblicati spiccano maggiormente due serie, o cicli, che vengono considerati la sua "opera omnia": il ciclo di Robot e il ciclo della Fondazione, a cui vanno considerati una serie di racconti che, cronologicamente, si pongono tra i due cicli in questione.

Ma vediamoli meglio nel dettaglio.

 

Ciclo dei Robot

Con il termine robot nel 1920 lo scrittore cèco Karel Capek chiamò, nel suo racconto intitolato Rur, un essere artificiale con sembianze umane, costruito da uno scienziato, in grado di compiere tutti i lavori normalmente eseguiti dall’uomo.

La fantascienza degli inizi del ‘900, però, ebbe la tendenza di descrivere i robot come macchine pericolose per l’uomo, esasperandone le caratteristiche malefiche di questi ultimi e descrivendoli come freddi e duri.

Questa tendenza, comunque, era comprensibilmente legata a racconti provenienti dal secolo precedente in cui, esseri simili all’uomo venivano dipinti come ribelli e turbolenti, (vedi racconti come Frankestein di Mary Shelley). Ma all’inizio degli anni ’40, in controtendenza a queste linee di pensiero andò appunto Isaac Asimov il quale scrisse racconti in cui i robot erano non solo più funzionali ma soprattutto ubbidienti all’uomo.

Per far sì che i suoi robot perdessero quell’aurea di macchina pericolosa, Asimov introdusse dei codici di comportamento ai quali questi simulacri dell’uomo dovevano obbligatoriamente attenersi: le Leggi della Robotica.

 

Prima Legge

Un robot non può recare danno a un essere umano ne può permettere che, a causa di un suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.

 

Seconda Legge

Un robot deve sempre obbedire agli ordini di un essere umano a meno che questi non contrastino con la prima legge.

 

Terza Legge

Un robot deve proteggere la sua esistenza a meno che questo non contrasti con la Prima e con la Seconda Legge.

 

Queste leggi erano impresse nei cervelli positronici dei robot al momento della loro creazione e facevano in modo che il robot non potesse contravvenire a tali leggi pena la sua spontanea e irreversibile disattivazione.

Il suo primo racconto sui robot risale al 1940 con Robbie e nel 1942, con il racconto Circolo vizioso enuncia per la prima volta le famose Tre Leggi. Successivamente crea la ditta che brevetta il cervello positronico, la US Robots & Mechanical Men Corporation, introduce la robo-psicologa Susan Calvin e tanti altri personaggi di contorno con i quali ci illustra l'evoluzione tecnologica dei robot partendo praticamente dalla fine del 20° secolo (i primi racconti furono scritti all'inizio degli anni '40 e, per quei tempi, la fine del secolo era un futuro molto lontano).

Poi, nel 1953, con il racconto Abissi d’acciaio, Asimov ci propone una storia ambientata in un’epoca più lontana dai giorni nostri (circa il 4720 AD), dove la Terra è radicalmente diversa da quella dei suoi primi racconti (gli esseri umani vivono in mega-città sotterranee senza mai uscire in superficie) ed i personaggi sono un terrestre di nome Elijah Baley ed un robot dalle sembianze umane di nome Daneel Olivaw.

E' opportuno far notare quanto il robot dalle sembianze umane e dal cervello positronico abbia ispirato i produttori della serie televisiva Star Trek the next generation nella creazione del personaggio di Data tanto che l'androide, nella puntata Datalore, viene definito "...il tentativo di rendere reale il robot positronico sognato da Asimov".

Asimov stesso, in un intervista, rivelò che Gene Roddenberry gli chiese di poter definire Data come un robot positronico ma che gli avanzò quella richiesta solo dopo averlo già fatto.

E' possibile quindi ritenere in parte Data un 'robot asimoviano' poiché dispone anch’esso di un sistema etico incorporato nella sua programmazione, anche se non è indispensabile al suo corretto funzionamento: a differenza dei robot di Asimov, infatti, Data non ha impresse nei suoi circuiti positronici le Tre Leggi della Robotica.

A seguire Asimov pubblicherà altri tre racconti, Il sole nudo, I robot dell’alba, con protagonisti sempre Lije Baley e Daneel Olivaw e I robot e l’impero, cronologicamente successivi ad Abissi d’acciaio, che andranno a completare la quadrilogia conosciuta appunto come Il ciclo dei Robot.

 

Ciclo intermedio

Con questa serie di racconti Asimov crea un anello di collegamento tra il ciclo dei Robot e quello della Fondazione tra cui spicca in particolar modo Paria dei cieli, pubblicato nel 1950, nel quale la Terra è un pianeta con un alto livello di radioattività, emarginato ai confini di un impero galattico che conta 25 milioni di mondi abitati e dove un umano giunto dal passato ed uno scienziato del settore di Sirio si trovano protagonisti involontari nello sventare un tentativo di ribellione all’impero. In tale racconto abbiamo un’altra conferma che Gene Roddenberry doveva seguire molto Asimov. In esso vengono descritti i famosi scacchi tridimensionali ai quali, chiaramente Roddenberry fece successivamente alcune modifiche. Asimov, infatti, a differenza delle tre scacchiere sovrapposte di Kirk & Co., immaginava otto scacchiere trasparenti sovrapposte ed un numero raddoppiato di pedine. La partita veniva vinta quando uno dei giocatori riusciva a mettere contemporaneamente sotto scacco i due Re.

Gli altri racconti sono Le correnti dello spazio e Il tiranno dei mondi, quest'ultimo ritenuto da Asimov stesso come il suo 'peggior racconto'.

 

Ciclo della Fondazione

Nonostante sia il ciclo di fantascienza più conosciuto al mondo esso appare come un’opera povera degli ingredienti classici della fantascienza. Asimov infatti narra di un universo totalmente umano e privo di culture aliene, dove non si assiste quasi mai a battaglie tra astronavi, contornate da raggi laser o siluri fotonici come spesso ci capita di leggere in altri racconti del genere. Più che l’azione contano gli intrighi, le schermaglie diplomatiche e la politica stellare.

Anche se potrebbe tutto ciò sembrare alquanto noioso, Asimov riesce invece a trasformare tutto questo in un avventura ricca di colpi di scena, imprevisti e trabocchetti; episodi in stile ‘giallo d’azione’ con personaggi che non sono eroi senza macchia e senza paura ma esseri con i loro limiti e debolezze. Il tutto inserito in un ambiente vasto come una galassia che colpisce subito per l’impressione di immensità e il sapore da kolossal che riesce a trasmettere.

Per creare questo ciclo Asimov si ispirò alla caduta dell’impero romano e l’immagine che ci trasmette, in definitiva, è quella di un impero galattico sull’orlo della decadenza nel quale un gruppo di scienziati, guidati dal matematico Hari Seldon, cercano di abbreviare il periodo di interregno caotico tra la caduta del primo impero e la nascita del secondo. Il tutto viene affrontato non con guerre per la conquista del potere, ma con l’ausilio di una scienza statistica conosciuta come psicostoria.

Se il comportamento di un uomo è imprevedibile, sostiene Asimov/Hari Seldon, il comportamento di grandi masse di individui è invece statisticamente prevedibile e quanto più grande è il numero di individui presi in considerazione, tanto più precise saranno le previsioni statistiche dettate dalla psicostoria.

Assistiamo quindi alla nascita e allo sviluppo della psicostoria in Preludio alla Fondazione e Fondazione anno zero e nei racconti successivi alla nascita vera e propria della Prima Fondazione e della misteriosa Seconda Fondazione.

Il tutto si conclude con Fondazione e Terra, dove Asimov svela finalmente i parecchi misteri creatisi intorno alla psicostoria e su chi in realtà ha tirato i fili di questa immensa avventura galattica.

Scorrendo i vari racconti che compongono questo appassionante ciclo, insieme al precedente ciclo dei robot ed al ciclo intermedio si ha, in definitiva, la sensazione di leggere un vero e proprio libro di storia dell’umanità su scala galattica, in un arco di tempo lungo circa 20.000 anni dove la Terra è solo un nome appartenente ad antiche leggende ed il fulcro del potere è Trantor, un pianeta-città, situato nel centro galattico, in grado di riuscire ad ospitare 40 miliardi di persone.

Un piccolo assaggio di psicostoria lo troviamo anche nella puntata di Star Trek - Deep Space Nine ‘ Previsioni statistiche ‘, nel quale un gruppo di persone geneticamente modificate, come il Dott. Bashir, arrivano ad elaborare una previsione sul destino della Federazione in un arco di tempo lungo cinque generazioni, proprio come avrebbe fatto Hari Seldon.

Ma neanche George Lucas ha potuto fare a meno di prendere spunti dalla Fondazione asimoviana. Nei film di Star Wars infatti, in particolar modo nell’ Episodio I ed Episodio II, il pianeta-capitale Coruscant è identico alla descrizione che Asimov dà  di Trantor, così come i cavalieri Jedi, i guardiani della Repubblica, hanno le stesse abilità mentali dei membri della Seconda Fondazione.

Ma nonostante la fama che ne derivò da queste opere, Asimov non viene ricordato solo per queste tre serie di romanzi. Egli infatti, scrisse altri racconti di fantascienza che ebbero altrettanto successo e nei quali si dilettava a immaginare possibili scenari diversi da quelli a cui siamo solitamente abituati.

In Neanche gli dei, il racconto ritenuto da Asimov stesso come il migliore che avesse mai scritto, immagina per la prima volta, attenendosi sempre su rigorosissime basi scientifiche, degli alieni di un universo parallelo nel quale il valore dell’interazione nucleare forte è più elevato che nel nostro universo. Lo scrittore quindi, approfitta di questo racconto per descriverci come avrebbe potuto essere il nostro universo se una delle forze fondamentali, percepibile solo a livello atomico, fosse diversa da quella attuale.

Nel racconto Notturno invece, scritto in collaborazione con Robert Silverberg, Asimov si cimenta per la seconda volta nel descriverci degli alieni che questa volta abitano su di un pianeta con sei Soli. Abituati alla luce perenne gli abitanti di questo mondo si trovano a far fronte ad un rarissimo allineamento dei Soli che li porterà ad affrontare per la prima volta l’esperienza del buio totale ed alla consapevolezza che esistono altre stelle oltre ai loro Soli.

Gli altri racconti degni di nota sono La fine dell’eternità, in cui viene affrontato il tema dei viaggi nel tempo e dei suoi paradossi, L’uomo bicentenario, dal quale è stato tratto recentemente l’omonimo film e Destinazione cervello remake di un suo racconto degli anni ’60 dal titolo Viaggio allucinante, ispirato ad un film sempre di quel periodo nel quale un gruppo di uomini viene miniaturizzato e spedito all’interno del corpo di uno scienziato che deve essere salvato a qualsiasi costo.

Concludendo è comunque curioso pensare che l’uomo che ci ha fatto viaggiare in lungo e in largo per la galassia, che ci ha descritto universi paralleli e che ci ha condotto su pianeti diversi dal nostro, abbia sempre avuto una paura smisurata di volare, tanto da viaggiare per tutta la vita, esclusivamente su treni o navi.

Isaac Asimov ci ha lasciato il 6 Aprile 1992 e forse adesso ci guarda tutti da uno dei suoi mondi fantastici consapevole di averci lasciato delle opere che faranno sognare ancora generazioni di appassionati lettori come noi.

 

 

Cronologia dei Cicli di Asimov

 

 

Ciclo dei Robot

(1982 / 4924 A.D.)

 

 

Io, robot

(1950)

 

Raccolta di racconti brevi incentrati sulla nascita e lo sviluppo dei robot da parte della U.S. Robots & Mechanical Men Corporation. Le vicende della robopsicologa Susan Calvin, di Powell e Donovan etc.

 

Abissi d'acciaio

(1954)

 

L'umanità vive in città sotterranee definite abissi d'acciaio e l'investigatore terrestre Elijah Baley viene chiamato a risolvere un caso d'omicidio di uno spaziale, con l'assistenza del robot Daneel Olivaw.

 

Il sole nudo

(1957)

 

Elijah Baley e Daneel Olivaw, questa volta, sono chiamati a risolvere un insolito omicidio sul pianeta Solaria, dove gli abitanti vivono circondati da robot servitori.

 

I robot dell'alba

(1983)

 

Ennesima avventura di Elijah Baley e Daneel Olivaw, che sul pianeta Aurora risolvono il caso di roboticidio e aprono nuovamente la via dell'esplorazione stellare alla Terra.

 

I robot e l'impero

(1985)

 

I robot Daneel Olivaw, Giskard Reventlov, insieme a Gladia Solaria, cercano di fermare un complotto ai danni della Terra, ma il prezzo da pagare si rivelerà alto.

 

 

 

Ciclo intermedio

(5200 A.D.  / 827 E.G.)

 

Il tiranno dei mondi

(1951)

 

Parte della galassia è sotto il dominio dei Tiranni. Sarà compito di Biron Farril trovare il "Mondo della Rivolta" dove albergano le speranze per la liberazione dalla tirannia.

 

Le correnti dello spazio (1952)

 

Trantor e Sark si contendono il dominio sulla galassia. Ma Sark deve la sua ricchezza e potere grazie al monopolio del pregiato filamento chiamato kyrt, prodotto su Florina. Ma un evento catastrofico minaccia il pianeta.

 

Paria dei cieli

(1950)

 

Joseph Schwartz viene, suo malgrado, trasportato dal XX secolo all'anno 827 dell'Era Galattica. Acquisendo notevoli poteri mentali, sventerà un piano di ribellione della Terra, nei confronti dell'impero.

 

 

 

Ciclo della Fondazione

(12008 E.G.  / 499 E.F.)

 

Preludio alla Fondazione

(1988)

 

Un giovane Hari Seldon presenta, a un convegno su Trantor, la scienza statistica chiamata psicostoria. Ma l'impero vuole fare sua questa scienza per i propri scopi e così Hari Seldon si troverà costretto ad una fuga tra i settori di Trantor, insieme a Dors Venabili, per evitare di essere catturato dal Primo Ministro Eto Demerzel.

 

Fondazione anno zero

(1993)

La storia di Hari Seldon, dallo sviluppo della psicostoria, alla nomina a Primo Ministro dell'Impero, alle congiure di palazzo, fino alla sua morte.

Cronache della galassia

(1951)

 

I primi passi della Fondazione degli Enciclopedisti, su un pianeta sperduto, alla periferia galattica, tra regni in guerra, in seguito alla caduta dell'impero galattico. Sarà compito di Salvor Hardin affrontare le prime Crisi previste da Seldon, con la sua psicostoria.

 

Il crollo della galassia centrale

(1952)

 

Con un colpo di coda l'impero cerca di rialzarsi e riaffermare il suo dominio sulla periferia galattica. Il generale Bel Riose viene inviato per tale compito, ma dovrà confrontarsi con il potere economico e politico della Fondazione.

 

L'altra faccia della spirale

(1953)

 

Un pericolo imprevisto minaccia la Fondazione. Per sventare il pericolo e ripristinare il corso del Piano Seldon, dovrà entrare in gioco la misteriosa Seconda Fondazione.

 

L'orlo della Fondazione

(1982)

 

Lo scontro tra le due Fondazioni. Terminus pensa di aver sconfitto la Seconda Fondazione ma qualcuno è convinto del contrario. Golan Trevize parte così per un viaggio che lo condurrà alla ricerca della verità.

 

Fondazione e Terra

(1986)

 

Golan Trevize parte alla ricerca della Terra, dove ritiene di trovare tutte le risposte ai suoi dubbi. Il racconto finale che chiude un cerchio di ventimila anni di storia dell'umanità

 

 

 

Altri racconti essenziali

 

La fine dell'Eternità

(1955)

 

Gli Eterni sono un gruppo di uomini che viaggia nel tempo per cambiare gli eventi, dove necessario. Qualcuno però decide di porre fine a tutto questo.

 

Notturno

(1990)

 

Scritto a quattro mani con Robert Silverberg, è l'ampliamento di un racconto di Asimov del 1941. Narra della storia di un pianeta illuminato da sei soli che, in seguito ad un allineamento astrale, si trova avvolto nell'oscurità, finora mai sperimentata.

 

Neanche gli dei

(1972)

 

Degli alieni di un universo parallelo, con leggi fisiche differenti dall'universo attuale, cercano di ottenere più energia trasformando il Sole in una supernova.

 

Nemesis

(1989)

Durante il primo viaggio interstellare di una colonia spaziale umana, i terrestri vengono in contatto con una strana forma di vita aliena.

L'uomo bicentenario

(1976)

Racconto che narra la lunga evoluzione intellettuale e strutturale di un robot positronico, testimone per duecento anni dell'evoluzione umana.

Destinazione cervello

(1987)

 

Remake di un racconto precedente dal titolo Viaggio allucinante. Storia di un gruppo di studiosi che, all'interno di un veicolo miniaturizzato, viaggiano all'interno del corpo umano.

 

 

 

Riconoscimenti

 

Premio Hugò 1963 per aver aggiunto scienza alla fantascienza;

Premio Hugò 1966 per il Ciclo della Fondazione, come miglior ciclo di tutti i tempi;

 

Premio Westinghouse Science Writing Award  nel 1967;

 

Premio Hugò e premio Nebula per il racconto Neanche gli dei;

 

Premio Hugò 1977 per il racconto L’uomo Bicentenario;

 

Premio Hugò 1983 per il racconto L’orlo della Fondazione;

 

14 Dottorati ad honorem da varie università.

 

 

Per saperne di più